E' con grande piacere che ospito queste belle immagini. Vittor Ugo è stato mio insegnante di disegno dal vero all'istituto d'Arte. Quattro ore alla settimana, a disegnare con matite grasse le innumerevoli possibilità che i modelli (copie in gesso dall'antichità, manichini lignei, panneggi) ci offrivano. Ci siamo ritrovati a distanza di anni cittadini addottati dalla stessa valle, romanico e pietra come denominatore comune.[Paolo Sacchi]

Il romanico di Vittor Ugo Canetti

...."Scandunt ingeniis hominum sua tempora menses" - Questo è l' esametro con cui il maiaticese mons. Giacomo Zarotti, in armonioso latino, delineava i Mesi antelamici iscritti in una medaglia coniata: "i mesi grazie alla genialità umana, danno ritmo alle stagioni di cui sono padri". La ripeto volentieri per illustrare i Mesi antelamici di Vittor Ugo Canetti che, da anni, cesella e rilegge con punta e colore, questi personaggi del tempo, ancor presenti a noi con il loro alacre e spesso arguto lavoro. Secoli sono trascorsi, ma quel tempo che pare lontano, è ancora attuale e presente nella nostra vita. Quell' attività avrà conosciuto un progresso di tecnologia, ma non di tempi e cadenze di stagioni. Significa semplicemente che è l'uomo che dà valore al tempo, donandogli perennità col ripertere i gesti della vita con una sempre rinnovata intelligenza e genialità. Ogni artefice gioisce mentre si dedica al suo operare: "suo quisque operi intentus exultat artifex". C'è gioia creativa in ogni opera: l'uomo diventa partecipe del divenire gioioso della creazione. Il tempo non è qualcosa di fisso o computabile: è una eternità che, anche se spesso può sembrare ripetitiva, scorre con l'uomo vivente verso una pienezza, non sempre intuibile, ma sempre ricercata e desiderabile. Questi antichi personaggi pensosi, arguti, seri ed operosi fanno di noi quel perenne e saggio "Januarius" dal doppio volto che, rivolto al passato, scruta sempre con sguardo giovanile la saggezza del futuro. Sergio Nadotti