Nel '78, un caro amico, Raniero F., mi porta a casa sua e mi fa ascoltare Modern Dance dei Pere Ubu e il primo disco dei DEVO -quello con Satisfaction-. Io avevo già ascoltato anarky in UK dei sex pistols. Quello che disse fu illuminante -come molte delle cose da lui dette- "se suonano loro possiamo suonare anche noi".
Lui suonava già il basso (e bene) con Angelo B. e io cantavo Bennato e Guccini accompagnandomi con la chitarra. Il Micio aveva rubato un basso e trovammo un liceale (Paolo M.)che aveva cominciato a suonare la batteria. Ecco i PUNK UNCLE. Troppo vecchi per fare i punk, decidemmo di diventare i loro zii ;-).
Rock "sferragliante" (dash ne è solo un pallido ricordo)
Due concerti. Uno alla prima festa di Radio L'Area, emittente del movimento e un altro autofinanziato al teatro due. Un successo. Qualche altro concerto nei mesi successivi però Raniero si sposa e si iscrive a teologia abbandonandoci.
Momento di massimo successo: concerto nel 79 a Reggio Emilia, gruppo spalla delle Candeggina Gang.
La voglia di musica però è tanta e allora io e Micio dopo qualche mese decidiamo di continuare a suonare. Alla batteria "o batterista e Napule" Carlo S. e al sax un mito: "otello" Marco G. Ispirandoci ai surrealisti "Ceci n'est pas une pipe" Magritte, cambiamo nome in DUCOTON DANS LES OREILLES. Questo è il nome con il quale suoneremo per altri 4 o 5 anni. Altri concerti, a Parma , in provincia e anche fuori. Tempi, la metà degli anni, '80 un po' strani per tutti. Poi il micio ci lascia per white light white lite e Otello per altre sonorità. Ci fermiamo per un paio d'anni.
io e Carlo continuiamo a frequequentarci, un amico lancia la proposta di suonare al festival provinciale dell'Unità. Carlo mi mette in contatto con alcuni musicisti di un altro gruppo, Guido O. e Lorenzo L.
Chiedo a Susanna e Donatella se vogliono fare le coriste, Lars il danes, coinquilino di Carlo, ci farà da tecnico. Abbiamo suonato fino ai primi anni '90 divertendoci un sacco. Tutti sono stati, e sono, bellissime persone.