In Val Baganza, in tutte le antiche borgate, le pietre usate per la edificazione di abitazioni e di rustici provengono essenzialmente da cave locali o da terreni attorno allo stesso sito della loro utilizzazione. Così è per gli abitati di Berceto, Castellonchio, Pagazzano, Fugazzolo, Casaselvatica, Ravarano ed il suo Castello, Cassio, Terenzo, Casola, Corniana, Vigolone, Canesano, e tanti altri.

Nelle località di fondo valle, invece, venivano largamente usati i blocchi arrotondati delle alluvioni dei torrente. Così, grossolanamente squadrate, le arenarie ed i calcari della nostra montagna venivano utilizzate anche nella collina e nella pianura. Le zone collinari occupate dalle formazioni argiliose (del Pliocene) sono sfruttate per la fabbricazione dei laterizi: così il mattone si trova spesso intercalato fra le pietre raccolte nelle alluvioni dei corsi d'acqua, in gradevoli composizioni murarie.
 
Per le parti più importanti della costruzione, le pietre venivano scelte a seconda della particolare necessità di lunghezza e spessore o per il particolare tipo di utilizzazione nell'opera stessa, come per sculture, ornamenti, archi, ecc. Fu così che i materiali più "pregiati" (o meglio, più adatti) venivano cavati in località ancor oggi bene individuabili dove l'estrazione e la lavorazione comportava l'impiego di numerose maestranze (Vedronara a Berceto, Cava di Cassio e delle Chiastre)
  
In Val Baganza buone pietre da costruzione sono facilmente reperibili a partire da Marzolara fino oltre Berceto, nella adiacente valle del T. Parma si possono trovare da Capoponte fino a Bosco di Corniglio e nella vallata dei Taro le formazioni geologiche più adatte si trovano da Citerna fino alle Piane di Carniglia. E' da chiarire tuttavia che la natura delle pietre da costruzione non è sempre la stessa, anche se non molto varia; in ordine di frequenza: arenarie, calcari, pietre verdi (serpentine,basalti, e brecce ofiolitiche) ed assai più raramente calcari seiciferi e rocce silicee. (diaspri). Tutte queste varietà litologiche (di pietre) si trovano anche nelle alluvioni dei torrenti, ma le località d'origine erano più a monte, o lungo gli affluenti secondari confluenti. In Vai di Taro venivano frequentemente utilizzate le arenarie di Baselica, di Ostia e del M. Barigazzo, prima che avessero maggiore diffusione le arenarie di Carniglia; meno "pregiate", ma ugualmente usate, le arenarie ed i calcari, affioranti tra Solignano e Citerna. 
 
  
In Val Baganza abili "scalpellini" lavoravano, e lavorano tuttora, le arenarie di Berceto (Riva Santa) e di Cassio (Scansa) in piccole cave pietre calcaree (chiare) ed arenacee (più scure) ricavate dalla serie di M. Sporno. Sculture di pregio vennero realizzate coi "mas ladin", cioè con la parte superiore (ora rivolta verso valle) delle bancate dei Salti dei Diavolo; a valle di Cassio e di Ravarano affiorano le formazioni di M.Cassio e di M.Sporno pure esse utilizzate dai nostri vecchi bravi muratori per le normali opere di costruzione.